Marcello Gasparetti
Classe 1958, figlio d’arte di Antonio, esordisce a Livorno nell’ottobre del 1973 all’età di 15 anni. Cresciuto damisticamente nella scuola romana, fucina di campioni dell’epoca quali
Matrunola, Volpicelli e Righi
, nel 1979 è maestro e subito si mette in luce vincendo a Ercolano (ove vincerà altre sei edizioni) e sfiorando il titolo a Bolzano (secondo per quoziente dietro a Bertè). Vince la Coppa Italia nel 1979, nell’82 e nell’83 allorché, alla terza presenza, conquista il titolo di Campione Italiano ma, proprio nel suo momento migliore, chiude temporaneamente le partecipazioni alla competizione.
Continua però con le gare con nette affermazioni (Prato, Reggio Calabria, Ercolano e 15 punti su sedici a Venezia nel'84). Nel 1985, dopo la vittoria della decima gara (di 2 giorni) al torneo di Perugia, ottiene il passaggio alla categoria di Grande Maestro.
Nel 1988 torna nella massima competizione ma buca arrivando solo quinto. Riesce comunque ad ottenere una prestigiosa vittoria nella finalissima di Prato della Coppa Italia. Nel 1992 s’impossessa del record di partite alla cieca; si esibisce a Mori in una simultanea contro 8 quotati avversari riuscendo a totalizzare 5 vittorie e tre pareggi. in questa specialità sono pochissimi i maestri che si sono cimentati, proprio per le grandi difficoltà richieste e per lo sforzo mentale non indifferente. E' una capacità che solo pochi fuori classe hanno sviluppato.
Dopo l’eliminazione dalla finale del 1995 in terra di Sardegna, lo si rivede stabilmente agli Assoluti dal 1996 al 2004 sempre con ottimi piazzamenti, ma sembra aver perso la disinvoltura e la straordinaria sicurezza che aveva mostrato negli anni 80 e che lo distingueva.
Vince diverse gare di prestigio fra le quali la 1° Coppa dei Campioni, disputata a Prato, davanti a Fiabane e Borghetti. Nel 1999 ritenta, il nuovo record di partite alla cieca contro 15 avversari (6 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte) che però non gli viene assegnato poiché il nuovo regolamento imponeva il raggiungimento di un determinato punteggio, con avversari di un determinato valore elo.
Sfiora di nuovo il titolo nel 2002 a Marghera e nel 2003 a Spoleto, ma deve inchinarsi allo strapotere del super campione Borghetti. Dal 2006 non lo si vede all’Assoluto ma partecipa sempre ad alcune gare (quasi sempre imbottite di campioni) che spesso riesce ad aggiudicarsi, come Monza e Brescia nel 2009, Milano nel 2010 e Bologna nel 2011.
Ineccepibile la sua tecnica, impeccabile la sua preparazione, avrebbe potuto aggiungere almeno un altro paio di titoli al suo già notevole palmares ma forse accusa qualche leggero calo di concentrazione e, cosa peggiore, non possiede quella cattiveria agonistica, propria dei suoi principali antagonisti: Borghetti e Fero.
In questi ultimi 3 anni è stato impegnato nella stesura di una grande opera damistica “La Dama italiana dalla A alla Z” , un libro che presto troveremo in commercio dove l'autore spiega la dama italiana in tutte le sue sfaccettature, senza risparmiare nemmeno le cosiddette
“partite segrete”
. Nel libro vengono esposti tutti i segreti noti all'autore.
Grazie Marcello.
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